Magari vi chiederete chi è Peter Daszak. E’ uno zoologo britannico che collaborava con Ralph Barric (statunitense) e con Shi Zhengli (cinese) alle pratiche di potenziamento (Gain of Function) di agenti patogeni virali nel laboratorio di Whuan, anche grazie ai fondi garantiti da Anthony Fauci (statunitense).

Come forse qualcuno sa l’Organizzazione Mondiale della Sanità il cui principale sponsor è Bill Gates (statunitense) ha insediato una “Commissione d’inchiesta sul COVID 19“. Come ben sappiamo noi italiani le commissioni servono ad insabbiare e depistare, e questa non farà eccezione. D’altronde l’idea stessa che l’OMS diretta da Gates possa fare luce sull’origine del virus che consente a Gates (ed amici) di realizzare i suoi piani megalomani, fa ridere.

Sta di fatto che Peter Daszak, una settimana fa, è stato espulso da tale commissione, alla luce delle recenti rivelazioni che hanno dimostrato il suo ruolo nelle pratiche piò oscure della bio-ingegneria e il suo coinvolgimento con il laboratorio di Whuan.

Che Peter Daszak facesse parte di tale commissione è ulteriore dimostrazione della completa compromissione etica dell’OMS; se non fosse stato per le recenti rivelazioni, Daszak sarebbe ancora all’opera, intento ad insabbiare.

Opera d’insabbiamento che Peter Daszak ha iniziato sin da subito, dal Febbraio del 2020, quando assieme ad altri 16 “scienziati” ha firmato una lettera in cui si premurava di rassicurare sull’origine naturale del SARS-COV-2 (il famoso pipistrello che incontra il pangolino…eccetera) e invitava ad allontanarsi da pericolose teorie cospirazioniste che potevano ostacolare la collaborazione globale contro il virus. Invito prontamente raccolto dai nostri “professionisti” della disinformazione.

Daszak è sicuramente compromesso, come di fatto lo stesso Gates, e le loro immagini sono poco spendibili. Non possono usciere di scena, ma è bene che rimangano in retroguardia per evitare che si faccia ancora più luce sul contesto generale dell’Operazione COVID. Questo perché il ruolo di Daszak va ben al di là dello “scienziato” compromesso sul piano tecnico con la ingegnerizzazione del SARS-COV-2.

Daszak è presidente di Eco Health Alliance (che si potrebbe tradurre come “Alleanza per la Salute e l’Ecologia”), organizzazione “non-profit” che fonde al suo interno il tema della salute e dell’ecologia. Nel consiglio d’amministrazione di Eco Health Alliance siedono, accanto a Daszak, Rita Colwell (statunitense, fondatrice di un’azienda di mappatura genetica) e James Hughes (professore statunitense di medicina ), entrambi co-firmatari della famosa lettera di cui sopra in cui si chiedeva di stare lontani dalla teoria del complotto.

La convergenza di interessi tra ecologia e salute discende dalla visione dei Rockefeller di una medicina preventiva (genetica) e quella dei Rothschild di una Banca per la Conservazione della Natura (Conservation Banking). Entrambi i filoni puntano a controllare le risorse naturali, riducendone la disponibilità e i consumatori. Da qui l’Agenda 2030 e la visione futura di un mondo transgenico, tecnocratico ed eugenetico. Nel caso il tema eugenetico-tecnocratico non vi fosse chiaro vi consiglio la letttura della serie di articoli sui “Rockefeller e Friends” ([1],[2],[3]). Eco Health Alliance è un’importante ingranaggio della macchina che deve trascinarci in questo futuro, di cui l’Operazione COVID è un primo fondamentale passo (Grande Reset).

All’interno di Eco Health Alliance, tra i partners spiccano:

  • l’Istituto Johns Hopkins (di cui vi ho parlato nell’articolo “Rockefeller and Friends” – Parte 3 : Eugenetica“) co-organizzatore dello “Evento 201” assieme al World Economic Forum e alla Fondazione Bill e Melinda Gates
  • la FAO e l’IUCN, creazioni rispettivamente dei Rockefeller e di Julian Huxley (presidente della Società Britannica di Eugenetica)
  • il CDC, l’equivalente statunitense del nostro ISS

Tra i finanziatori ricorrenti compare anche lo NIH, l’Istituto statunitense diretto da Anthony Fauci. Sebbene non compaia formalmente tra i partner, Bill Gates non fa mancare il suo contributo economico con generose donazioni, ultima tra queste ([5]) un assegno da 1,5 milioni di dollari staccato ad Agosto 2020 per favorire l’implementazione in India della piattaforma “One Health“.

“One Health”, in italiano “Una Salute”, non è altro che un “acchiappante” slogan che riecheggia “One Earth” (Una Terra), il documento guida del movimento ambientalista redatto a valle del Summit di Rio del 1992, summit organizzato dai burattini (Maurice Strong) dei Rockefeller e dai Rothschild, che ha portato alla nascita della narrativa del cambiamento climatico antropogenico. Ed in effetti One Health definisce una visione integrata della salute dell’ambiente, dell’uomo e degli animali (anche per questo motivo non vi deve stupire che Daszak sia uno zoologo), ma non in una prospettiva antropocentrica in cui l’uomo beneficia di un ambiente sano e di cibo sano, ma in una prospettiva neutra in cui uomo, animali ed ambiente (incluse le sue risorse energetiche) sono parimenti importanti nell’ecosistema Terra. Ciascun elemento deve essere in equilibrio, e se c’è un eccesso di consumo si deve abbassare la domanda, in un modo o in un altro.

Non a caso One Health riconduce anche il rischio pandemie al cambiamento climatico. Nessuna prova, ovviamente, perché non ha senso, ma con le statistiche si può dimostrare qualsiasi correlazione, in particolare quella voluta. Così come è stato possibile correlare l’aumento delle temperature all’incremento della popolazione, non mi sorprenderebbe se un nuovo Summit (come fatto nel 1992) correlasse “scientificamente” l’aumento delle pandemie al cambiamento climatico: Troppe Persone -> Cambiamento Climatico -> Pandemie -> Rischio Salute.

Nelle menti dei padroni del mondo, ovviamente esenti dalle ripercussioni di tale visione, ciò è un approccio eticamente sostenibile per tutelare Madre Natura.

E’ un paradigma etico megalomane in cui la specie umana deve essere controllata per evitarne gli eccessi, che giustifica il controllo Orwelliano dei consumi energetici (tecnocrazia), consumi alimentari (cibo sintetico o geneticamente modificato), e anche della propria autonomia corporea e procreazione (eugenetica).

E in questa visione del futuro, la Eco Health Alliance, promotrice di One Health, gioca un ruolo molto importante.

Il fatto che Gates abbia ridotto le sue apparizioni e che Daszak sia uscito dalla commissione OMS sul COVID, serve a toglierli dai riflettori per evitare che il percorso della verità sulla vera natura di questa “pandemia” permetta di risalire al progetto megalomane di cui il Grande Reset, e il cavallo di Troia Covid, rappresentano solo il primo passo.

Un caro saluto.