Premessa

Avrete sicuramente incontrato il termine “Cabala“; io stesso ne faccio assiduo utilizzo, perché rende bene la natura megalomane di un élite dinastica che ha elevato se stessa al di sopra del resto dell’umanità, in un delirio di onnipotenza che sconfina nel terreno dell’esoterico.

Quanto segue è un articolo, il primo di una serie che sperabilmente vi chiarirà molti retroscena della storia contemporanea e vi aiuterà a inquadrare nella giusta prospettiva consapevolezze, sospetti e sensazioni, riguardo all’esistenza di un gruppo di potere che determina o quantomeno condiziona il destino dell’umanità. Vedrete i nomi delle dinastie dell’aristocrazia americana che rappresenta il ramo occidentale di quell’élite prettamente anglosassone che chiamiamo Cabala, la loro storia, i loro intrecci e il loro coinvolgimento nei fatti più rilevanti a partire da inizio ‘900.

Quanto segue deriva dallo studio di centinaia di documenti e decine di testi, tra cui meritano menzione (nel caso voleste approfondire): “Shadows of Power” del 1981 di James Petroff, “Dynastic America” del 1921 di Klein Henry e “The Truth About Rockefeller” del 1955 di Emanuel Josephosn.

L’articolo è organizzato in diverse sezioni per facilitarne la lettura, vista la notevole lunghezza. Buona lettura. Ne varrà la pena.


Introduzione

Per Cabala si intende un élite internazionalista-globalista. Le dinastie largamente prevalenti al suo interno sono Britanniche e Statunitensi, anche se non mancano altre dinastie Europee (di rango minore) ed anche parte della nobiltà nera associata storicamente allo Stato Pontificio.

La componente più antica della Cabala è proprio quella Britannica, d’impronta aristocratica, dominata dalla Casa Reale ed altre dinastie economiche (Rhodes, Rothschild) che sono assurte a ruolo egemonico durante l’epoca Vittoriana, entrando a far parte a pieno titolo nell’aristocrazia. In questo articolo però tratteremo la componente Statunitense, la componente che ha finito per avere pari se non maggiore rilevanza, per via dell’esplosiva crescita economica degli USA durante il ‘900. Una crescita che ha portato alla ribalta, in tempi rapidissimi, industriali e banchieri definiti “robber barons“, letteralmente ladri baroni, la nuova aristocrazia atlantica.

Il contesto statunitense ad inizio ‘900

Gli USA d’inizio ‘900 hanno ancora un assetto repubblicano simile al progetto originario dei Padri Fondatori. Una Repubblica Presidenziale Federale con funzioni governative estremamente snelle e generalmente invise alla maggioranza della popolazione animata dal “sogno americano” di libertà e prosperità; pesano, ovviamente, le ferite lasciate dalla Guerra di Secessione e dalla Guerra Civile del 1860, ma ancora più forte è il sentimento isolazionista derivato dall’esperienza storica del colonialismo Europeo e relativa Guerra d’Indipendenza.

Ci troviamo in un immenso Paese ricco di risorse e sottopopolato; circa 76 milioni di abitanti nel 1900 (nello stesso periodo in Italia vi erano 33 milioni di abitanti) e 106 milioni nel 1920 (contro i 39 milioni di Italiani) in evidente crescita demografica. Il regime economico è di libera iniziativa e senza imposta sul reddito (sino al 1911). In questo contesto inizia a crescere la classe media; nel 1920 lo stipendio medio di un lavoratore varia tra i 18 dollari a settimana e i 50 dollari (classe media); in altri termini, circa 90 dollari al mese per le classi meno agiate e circa 250 dollari al mese per la classe media.

I mercati internazionali sono ancora dominati dalla sterlina britannica gestita dalla Banca d’Inghilterra in mano ai Rothschild. Il dollaro USA è ancora agganciato all’oro e non esiste alcuna Banca Centrale.

Le dinastie della Cabala Statunitense

Ad inizio ‘900 l’economia è dominata da industriali della manifattura, banchieri, proprietari di ferrovie e produttori di materie prime (in particolare del petrolio). Poche migliaia di persone hanno già accumulato gran parte della ricchezza nazionale. Diamo un’occhiata a qualche nome illustre nel 1920, quando l’entrata media annuale di lavoratore della classe media si aggirava attorno ai 3000 dollari l’anno.

Settore del Petrolio; dominato, ovviamente, dai Rockefeller, seguiti molto alla lontana da altre famiglie.

Settore della Metallurgia; dominato dai Rockefeller, dai Morgan, dai Baker, dagli Schwab e dai Carnegie.

Settore del Carbone; dominato dai Morgan, dai Rockefeller, dai Baker, dai Vanderbilt e dai Mellon.

Settore del Rame; dominato dai Guggenheim, dai Morgan, dai Rockefeller e dai Whitney.

Settore Ferroviario; dominato dai Rockefeller, dai Morgan, dagli Harriman, dai Vanderbilt, dai Baker e dai Whitney.

Settore Marittimo; dominato dai Rockefeller, dai Morgan e dagli Harriman.

Settore del Gas ed Elettricità; dominato dai Rockefeller, dai Morgan e dai Baker,

Settore del Telegrafo e Telefonia; dominato dai Rockefeller, dai Morgan, dai Baker, dagli Schiff e dai Whitney.

Settore della Plastica; dominato dai Rockefeller, dagli Aldrich e dai Ford.

Settore delle Armi; dominato dai Dupont e dai Dodge.

I nomi delle famiglie sono in ordine di rilevanza. Ho omesso alcuni settori economici (quali tabacco e zucchero) ma i settori più rilevanti sono rappresentati. Come avrete notato, l’economia USA, al 1920, era concentrata nelle mani di poche famiglie. Inoltre, tali famiglie avevano l’abitudine di imparentarsi, come vedremo dopo, in perfetta assonanza con le abitudini della nobiltà.

“Ma quanto erano ricchi?” vi chiederete. Vediamo qualche famiglia. La ricchezza accumulata (al 1920) dai Dupont, dai Vanderbilt, dai Guggenheim, dagli Astor era attorno ai 500 milioni di dollari (ciascuno), dollari dell’epoca. Nello stesso periodo la ricchezza stimata dei Rothschild era stimata a 2 miliardi di dollari. La ricchezza accumulata dai Rockefeller era stimabile attorno ai 2,5 miliardi di dollari (dell’epoca, ovviamente), accumulata nell’arco di una sola generazione, di cui circa 1 miliardo solo dal settore petrolifero.

Proviamo a dare una misura di cosa ciò significasse. Se assumessimo che le circa 20 milioni di famiglie (al 1920) monoreddito fossero tutte della classe media (ipotesi ottimistica) con un reddito medio di 3000 dollari annui, esse avrebbero rappresentato un reddito globale di 60 miliardi di dollari; al contempo (1920) circa 40 famiglie vantavano una ricchezza superiore ai 100 milioni, e collettivamente superiore ai 7 miliardi. So bene che sto confrontando reddito annuo con ricchezza accumulata, ma credo che ciò renda l’idea. La sola famiglia Rockefeller se avesse deciso di uscire dagli affari e vivere di rendita con lo stile di vita di una famiglia della classe media, avrebbe tirato avanti per soli 800 mila anni. Non male. Ma i Rockefeller non avevano nessuna intenzione di uscire dagli affari; nel 1920 il reddito annuo tassabile di John Davison Rockefeller (JDR) era di oltre 40 milioni e quello di William Rockefeller (il fratello) superiore ai 10 milioni di dollari. Questo per il reddito tassabile, perché il reddito complessivo di John Davison Rockefeller (includendo quello non tassabile) eccedeva nel 1920 i 140 milioni di dollari l’anno, in netta crescita rispetto ai “soli” 70 milioni del 1907.

Ed allora, come oggi, il mercato azionario era controllato da meno dell’1% degli azionisti.

Le immense ricchezze si trasferivano in eredità ai successori. Andrew Carnegie lascerà in eredità oltre 300 milioni di dollari, come pure Frederick Weyerhaeuser; William Waldorf Astor 200 milioni di dollari, come pure i Vanderbilt; Edward Harriman circa 80 milioni come pure J.P Morgan. Eccetera.

E’ chiaro quindi che all’inizio del ‘900 si è instaurata negli USA una vera e propria aristocrazia, quella dei “robber barons” con un unico indiscusso imperatore: John Davison Rockefeller. L’aristocrazia più ricca di tutti i tempi a cui manca momentaneamente solo una cosa: il potere istituzionale.

Le origini della dinastia imperiale: William Avery Rockefeller

Ma come arriva al trono John Davison Rockefeller, il primo Imperatore? Il patriarca della Dinastia Rockefeller è William Avery Rockefeller, nato nel 1810 da una coppia di immigrati europei. Lasciò la famiglia natale in giovane età per farsi una vita propria, improvvisandosi in mille mestieri, tra cui anche quello di specialista nella cura del cancro, ovviamente senza essere medico; truffava i poveri disperati vendendo loro un intruglio a base di erbe e petrolio, sotto il nome di Rock-Oil o anche Seneca-Oil, al prezzo esorbitante di 2 dollari al flacone. Per poi sparire e dedicarsi ad altre attività, quali le scommesse e il furto di cavalli.

William Avery Rockefeller mette su famiglia, o meglio, due famiglie. Si porta a casa una certa Nancy Brown (che non sposerà) da cui avrà 2 figli “illegittimi”, per poi sposare nel 1837 Eliza Davison che poi porterà sotto lo stesso tetto della concubina. Dalla moglie “legittima” avrà 6 figli: Lucy, John Davison (1839, il futuro primo imperatore), William, Mary, Frank e Frances.

Costretto a lasciare il “business” dei cavalli (dopo la condanna dei suoi compari) si dedica completamente alla “cura” del cancro grazie al suo medicamento, qualificandosi come il Dottor William Rockefeller. Nel 1854 dovrà darsi alla macchia per l’accusa di stupro di una donna, Anna Vanderbreak, trasferendosi a New York dove si farà conoscere con lo pseudonimo di Dottor William Levingston. Qui si dedica completamente al business del petrolio, ma per fini “medicali”, con due compagni d’affari: Blissel e Drake. L’intesa tra i tre durerà poco, e nel 1859 Drake fonda la sua propria azienda d’estrazione petrolifera nel 1859, avviando la corsa all’oro nero.

Il business del Dottor William Levingston (William Avery Rockefeller) fiorisce e parte dei proventi vengono inviati alla famiglia; nella vita privata il “dottore” si accompagna con la terza fiamma, Miss Allen, una donna canadese 25 anni più giovane, che diverrà sua moglie alla morte di Eliza. Intanto John Davison Rockefeller e William Rockefeller si buttano nella corsa all’oro nero, creando nel 1870 la Standard Oil, seguendo il codice morale del padre, e pezzo per pezzo distruggono la competizione con ogni mezzo creando un cartello petrolifero; all’alba del ‘900 la Standard Oil raffinerà il 95% del petrolio prodotto negli USA. John Davison Rockefeller sarà presto incoronato come Primo Imperatore d’America.

Il Dottor William Levingston (William Avery Rockefeller) morirà nel 1906, lontano dalla famiglia, alla tenera età di 96 anni.

Le origini di Skulls and Bones

Nella prima metà dell’800 un certo William Hutington Russel, pargolo di famiglia altolocata, si reca in Germania per studiare e si unisce ad una “fraternità” segreta chiamata Skulls and Bones. Tornerà quindi negli USA e assieme al fratello, a Howard Taft (futuro presidente) e a Warren Delano Junior (nonno del futuro presidente Franklin Delano Roosevelt) fondano la “filiale” statunitense della società segreta Skulls and Bones.

Di tale società segreta faranno parte i Vanderbilt, i Walker, gli Harriman, i Whitney e i Bush, quasi tutti nomi che abbiamo incontrato prima.

Non è nelle finalità di questo articolo indagare la dimensione occulta, massonica o esoterica della Cabala, ma è importante notare che già nell’800 le dinastie statunitensi si ritrovavano in un consesso segreto da cui scaturiranno iniziative e personaggi di rilievo istituzionale.

In ultimo, se vi state chiedendo cosa rappresenti l’immagine di copertina di questo articolo con quella divinità che richiama all’utilizzo di Saggezza e Ragione “per garantire la stabilità dei tempi” e che ammonisce l’osservatore con un imponente compasso, ebbene essa raffigura l’ingresso del Rockefeller Center presso la Rockefeller Plaza di New York.

La crisi del 1907 e la creazione della FED

Quando ancora i Rockefeller erano una stella nascente, la scena economica era dominata da altre dinastie che cercarono già ad inizio ‘800 di creare una Banca Centrale, la Bank of United States, che però ebbe vita breve perché abolita dal presidente Andrew Jackson. Il tentativo si ripeté però nel 1907 per opera dei Warburg e dei Morgan.

Paul Warburg (partner dei Rothschild) arriva negli USA e diviene compagno d’affari della banca Kuhn-Loeb Company sposando la figlia di uno dei proprietari, Jacob Loeb. A capo di tale banca vi era Jacob Shiff, la cui famiglia era a sua volta legata ai Rothschild da oltre un secolo. Paul Warburg sarà sin da subito promotore dell’istituzione di una Banca Centrale.

Nel 1907 J.P. Morgan diffonde il panico nel sistema finanziario facendo trapelare la notizia che la Trust Company of America è insolvente. Alla fine della crisi, la Trust Company of America sarà rilevata da J.P. Morgan con l’aiuto della Banca d’Inghilterra (Rothschild).

Alla crisi finanziaria il Senato statunitense risponde con la creazione di una commissione guidata da Nelson Aldrich, suocero di John Davison Rockefeller. In parallelo Aldrich e Warburg si riuniscono in segreto con rappresentanti di Rockefeller e J.P Morgan nel club di caccia di J.P. Morgan a Jekyll Island, e formulano la proposta per la creazione di una Banca Centrale, la FED.

Sotto, da sinistra a destra: Nelson Aldrich, J.P Morgan, Paul Warburg e John Davison Rockefeller.

La proposta arriva quindi al Senato in cui sarà inizialmente rigettata per poi essere approvata successivamente nel 1913; nasce così la FED, una Banca Centrale con autorità sull’emissione della moneta ed in carico di regolare i tassi d’interesse, privata e indipendente sia dal Senato che dalla Presidenza. La FED può così stampare moneta, determinando il tasso d’inflazione, dietro emissione di titoli di debito governativi. Come garantire la solvibilità del debito? Assieme alla FED viene introdotta la tassa sui redditi con cui il debito del governo viene trasferito sui contribuenti. Tale tassa sarebbe incostituzionale e per aggirare il “problema” si provvede ad un opportuno emendamento alla costituzione sotto la regia di Nelson Aldrich (suocero di John Davison Rockefeller).

Lo stesso John Davison Rockefeller, più avanti, farà parte dei direttori della FED e tra i suoi azionisti compariranno Allen Dulles (capo della CIA nel 1953) e John Foster Dulles, cugini dello stesso John Davison Rockefeller.

La tassa sui redditi al di sotto dei 20,000 $ è inizialmente pari all’1% e per questo motivo la popolazione l’accetta senza iniziali problemi. Sarà destinata a crescere, ovviamente. La Cabala ne è consapevole e si premonisce dirottando buona parte delle loro entrate in paradisi fiscali chiamati Fondazioni esentasse.

Il modello di demolizione finanziaria controllata del 1907 si ripeterà più volte, e sempre con successo, durante il XX e XXI secolo. Gli Stati Uniti hanno così la Banca Centrale sul modello della Banca d’Inghilterra dei Rothschild.

La Prima Guerra Mondiale…della Cabala

Nel 1914 in Europa esplode la Prima Guerra Mondiale. Per le finalità di questo articolo tralasciamo il ruolo svolto dal ramo Britannico della Cabala nel “facilitare” tale guerra. L’83% dei cittadini statunitensi è contrario all’entrata in guerra degli USA. Non la pensa così la Cabala USA. Il presidente in carica negli USA è Woodrow Wilson un democratico dalla scarsa personalità, la cui campagna elettorale era stata finanziata dalla City Bank dei Rockefeller, dalla Kuhn-Loeb di Schiff e da Baruch. Il favorito alle elezioni era in realtà il repubblicano Taft che però non era compatibile con le intenzioni della Cabala; per questo motivo la sua elezione fu sabotata da J.P. Morgan che finanziò la candidatura di Teddy Roosevelt in modo da dividere il voto repubblicano. La cosa funzionò, e Wilson fu eletto per un soffio.

Wilson verrà affiancato dall’uomo della Cabala, Edward House, uomo fidato di Paul Warburg, con il ruolo di “Assistente alla Presidenza”. Wilson è ovviamente solo un pupazzo. Lo stesso Wilson dichiarerà di considerare Edward House come il suo alter ego. Si inaugura la tradizione della Cabala, che dura fino ai nostri giorni, di finanziare entrambi i candidati e comunque vada affiancare il “vincitore” con consiglieri che dettino la linea. Se poi il “pupazzo” va fuori controllo lo si fa saltare, politicamente o fisicamente.

Sotto, da sinistra a destra: Woodrow Wilson e Edward House.

Edward House ha le idee chiare, quelle della Cabala. Sotto lo pseudonimo di Philip Dro aveva pubblicato delle “novelle” in cui sognava l’introduzione della tassa sui redditi, la Banca Centrale e la creazione di un organo internazionale chiamato Lega delle Nazioni (League of Nations). Ed effettivamente con lui e Wilson arrivò sia la FED che la tassa sui redditi. Cosa fare per la Lega delle Nazioni, il sogno internazionalista della Cabala che non si sposava con l’isolazionismo culturale dei cittadini statunitensi?

Anche per questo la Cabala aveva le idee chiare: coinvolgere gli USA in una Guerra Mondiale. Già un anno prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale la Fondazione Carnegie (che diverrà Carnegie Endowment For International Peace) aveva suggerito il coinvolgimento degli USA in un conflitto mondiale per favorire un governo mondiale. Bernard Baruch, uno dei finanziatori della campagna elettorale di Wilson, venne designato da Wilson come Capo del Consiglio dell’Industria di Guerra. Dodge, una delle dinastie con in carico il mercato degli armamenti, manderà fiumi di armamenti agli alleati e J.P. Morgan fiumi di denaro in prestito.

Mancava solo l’incidente per fare entrare gli USA nel conflitto. E’ così che la nave “civile” Lusitania viene imbottita di armi e munizioni e fatta salpare da New York destinazione Inghilterra. I cittadini statunitensi, come pure i passeggeri del Lusitania, ovviamente non sanno che la nave è una polveriera, ma la Germania sì, al punto che la Germania (non ancora in guerra contro gli USA) aveva fatto pubblicare degli annunci sui giornali statunitensi per dissuadere i passeggeri dall’imbarcarsi.

Lusitania

La nave parte con il suo carico militare e civile e nonostante la Gran Bretagna avesse decodificato i codici segreti tedeschi e conoscesse la dislocazione dei sottomarini tedeschi, viene fatta navigare senza scorta. Ammiraglio della flotta Britannica è Winston Churchill. Come previsto, la Lusitania viene affondata (1915) da un U-Boat tedesco.

Prima dell’affondamento della Lusitania, Winston Churchill aveva presidiato uno studio sulle “conseguenze politiche dell’affondamento di una nave che trasportasse civili statunitensi”. Ed in una conversazione tra Edward House e il Ministro degli Esteri Britannico Edward Grey le parti convennero che l’affondamento di una nave con civili statunitensi avrebbe condotto all’entrata in guerra degli USA. La guerra finisce come sapete, con la Germania sconfitta.

Sotto, da sinistra a destra: Winston Churchill e Edward Grey.

Per la Cabala statunitense la guerra si rivelò un ottimo affare. La famiglia Harriman ottenne il quasi monopolio del traffico marittimo tra USA e Germania; il 50% del traffico originato da Amburgo e il 100% del traffico originato dagli USA. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il debito pubblico statunitense ammontava a circa 1 miliardo di dollari; alla fine di essa aveva superato i 25 miliardi di dollari. La guerra è decisamente un buon affare per i banchieri centrali.

Nella Conferenza di “Pace” di Parigi del 1919 le sanzioni comminate alla Germania porranno le basi per l’ascesa del nazionalsocialismo.

Come contropartita all’entrata in guerra degli USA, la Gran Bretagna farà concessioni all’espansione della sfera d’influenza internazionale statunitense, pardon, della Cabala statunitense.

Come previsto, viene istituita la Lega delle Nazioni su proposta degli USA. In realtà su proposta della Cabala visto che tutti e 14 i punti portati sul tavolo di negoziazione dagli USA erano stati preparati da un gruppo di lavoro denominato The Inquiry composto dall’élite statunitense e coordinato da Edward House. E a negoziare con Wilson alla Conferenza di “Pace” di Parigi, oltre ad House, c’erano Paul Warburg e Bernard Baruch.

Paradossalmente la Lega delle Nazioni non fu ratificata proprio dagli USA, per mancanza di consenso nel Senato. Una partita non persa ma solo rimandata alla Seconda Guerra Mondiale.

La nascita del Consiglio delle Relazioni Internazionali

Con la fine della Prima Guerra Mondiale si è tentati di far coincidere l’inizio dell’imperialismo statunitense. In realtà è varo internazionale dell’impero della Cabala statunitense e del suo imperatore, Rockefeller, mascherato come internazionalismo e poi come globalismo.

Logo del CFR

A tal fine viene creato nel 1921 il Consiglio delle Relazioni Internazionali (Council on Foreign Relations, CFR), ramo statunitense dello Institute of International Affairs; l’altro ramo è ovviamente a Londra sotto il nome di Royal Institute of International Affairs (o anche Chattam house) governato da un gruppo semi-segreto chiamato Round Table. Il CFR nasce con lo scopo ufficiale di “influenzare” le politiche statunitensi ed ha anche una voce pubblica attraverso la rivista Foreign Affairs.

Nel CFR confluirà, ovviamente, gran parte dei notabili della Cabala. Tra i fondatori, ovviamente, anche Edward House, l’alter ego di Wilson. Da tale organizzazione usciranno in futuro gran parte dei Presidenti, Segretari di Stato, Consiglieri alla Sicurezza Nazionale e capi dei Servizi Segreti. Allen Dulles, il più longevo dei direttori della CIA, fu Presidente del CFR nel 1927.

La guerra alla classe media e il supporto ai Bolscevichi

Quando ancora le polveri della Prima Guerra Mondiale non si erano posate, in Russia prendeva luogo la Rivoluzione Bolscevica. A molti nostalgici del comunismo ciò corrisponde alla materializzazione dello spirito rivoluzionario Marxista. Peccato che l’idea originale di Marx dovesse portare ad una “Comune” globale senza Stato, mentre la rivoluzione di Lenin e Trotsky lascerà il testimone alla distopia sovietica di Stalin. La rivoluzione bolscevica fu la prima rivoluzione colorata.

Lenin e la Rivoluzione Bolscevica

Non a caso, quando lo Zar russo abdicò, Leon Trotsky viveva a New York con uno stile di vita ben superiore a quello giustificabile con le propri modeste entrate (prevalentemente articoli scritti in russo per Nasche Shiro e Navy Mir); a fronte di entrate pari a 300$ tra il 1916 e il 1917, Trotsky era in grado di vivere in un bel appartamento a New York, di trasferirci la famiglia e spostarsi in una limousine con autista. Nell’aprile del 1917 fu trovato in possesso, dalle autorità canadesi, di oltre 10,000 dollari. E tornerà in Russia grazie all’interessamento dello stesso presidente Wilson. E la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 fu pesantemente finanziata dalla banca Kuhn-Loeb diretta da Jacob Shiff (oltre 10 milioni di dollari). Lo stesso J.P. Morgan finanziò la rivoluzione bolscevica e la sua banca, la National City Bank, sarà l’unica banca russa a non essere nazionalizzata. E sin dall’estate del 1917 fino ad oltre la fine della rivoluzione, a San Pietroburgo rimase una delegazione di banchieri statunitensi che includeva lo stesso William Boyce Thompson, direttore della FED. E Thompson (membro fondatore del CFR) fonderà nel 1918 l’American League per cooperare con la Russia bolscevica.

Il supporto della Cabala al comunismo ed al sistema sovietico ed anche alla propaganda comunista interna è inconfutabile, ma sarà più evidente nel prossimo articolo. Ben inteso; non supporto ideale o morale, ma puramente strumentale. La Cabala, con i Rockefeller in primis, non hanno mai sposato una causa ideologica ma le hanno supportate tutte purché avessero come obiettivo un regime autoritario con la compressione della classe media. Per un motivo molto semplice che molti sembrano aver difficoltà a comprendere; un’aristocrazia non ha mai paura di un’altra aristocrazia ma solo del proprio popolo.

I Rockefeller e relativa aristocrazia vedevano già allora il pericolo della crescita della classe media, dell’allargamento del benessere, dell’erosione delle risorse naturali e dell’emancipazione culturale delle masse. La Cabala guardava a lunga distanza e all’orizzonte intravedeva un mondo proletario dominato da un’aristocrazia, un sistema Neofeudale. La classe media era il loro nemico come lo era per il comunismo, ed il nemico del mio nemico è mio amico. Questa è lo logica di fondo del Grande Gioco (Great Game) Britannico e della Grande Scacchiera (The Great Chessboard) di Zbigniew Brzezinski.

Per questo motivo l’interesse verso la Russia dei Rockefeller non va visto solo nell’ottica di accaparrarsi parte delle concessioni energetiche tradizionalmente in mano alla Royal Dutch Shell (e quindi delle Case Reali Britannica e Olandese e dei Rothschild) ma anche quella di avviare il proprio sogno di governo delle masse.

In questo senso vanno intese le “imprese” filantropiche dei Rockefeller nel dominio della medicina e dell’educazione. Nella loro visione, quella della Cabala (e in fondo quella del Fabianesimo) gli esseri umani apparivano sempre meno necessari e sempre più costosi in raffronto alle macchine. Non è un caso infatti che i Rockefeller siano stati i maggiori promotori, anche a livello istituzionale, dell’Eugenetica.

Sin da inizio ‘900 John Davison Rockefeller riprende la passione per la medicina del padre William Avery Rockefeller e con la complicità della università John Hopkins lancia una vera e propria guerra contro la medicina tradizionale, tipicamente omeopatica e, sfruttando le leve politiche, riesce a collocare la propria Fondazione nelle condizione di definire il curriculum medico. Ed i medici che si opponevano rischiavano di finire in carcere. Dietro non c’era solo l’ovvio desiderio di capitalizzare economicamente sul settore medico, ma di rendere la medicina così costosa da divenire sempre più elitaria. Nel 1930 il reddito medio annuo di un medico era di 3758 dollari, in linea con il reddito della fascia media della popolazione; dopo 50 anni di medicina Rockefeller il medico avrà un reddito medio superiore a quello di un membro della Corte Suprema; la medicina Rockefeller riuscirà a rendere la medicina di base inaccessibile alle fasce meno abbienti e comprimere verso il basso la classe media con spese sanitarie difficilmente sopportabili.

E per l’educazione scolastica le cose cambiano poco. Nel 1902 John Davison Rockefeller finanzia con 180 milioni di dollari (una cifra enorme) il General Education Board i cui standard educativi saranno poi adottati dal Congresso. Il presupposto “filantropico” lo potete immaginare; favorire la promozione dell’educazione. Ma in realtà Rockefeller sfruttava la piattaforma educativa per “plasmare” la nuova generazione perché fosse “efficiente” e compiacente per il suo impero:

Nei nostri sogni noi abbiamo risorse illimitate e le persone si consegnano docilmente nelle nostre mani modellatrici…

Non dovremo cercare di fare di questa gente o dei loro figli dei filosofi, uomini di cultura o scienziati.

Non dobbiamo trovare in loro degli autori, poeti o letterati.

Non dobbiamo cercare in loro artisti, pittori, musicisti. avvocati, dottori, politici, predicatori o uomini di stato in embrione, perché ne abbiamo in abbondanza.

Il compito che abbiamo davanti a noi è semplice e splendido; addestrare queste persone per una vita ideale esattamente dove si trovano.

Dovremo organizzare i ragazzi e insegnare loro a fare in modo perfetto le cose che i loro genitori fanno in modo imperfetto, a casa, nelle officine e nella campagna.

General Education Board, New York, 1913

Non credo che ci sia necessità di chiarire il messaggio; guerra all’ascensore sociale. E ciò è perfettamente in linea con la medicina e l’Eugenetica Rockefeller.

Le persone vanno coltivate perché assicurino il maggiore rendimento possibile (educazione) e lasciate alla selezione naturale (medicina elettiva); gli esemplari fallati vanno rimossi dalla partita (eugenetica).

I Rockefeller e l’Eugenetica

Il fiume di denaro che finisce nelle casse delle dinastie statunitensi alimenta passioni megalomani, quali quella dell’Eugenetica, una pseudo-scienza anglosassone, inventata dal britannico Francis Galton sul fondamento del Darwinismo Sociale di Herbert Spencer, e coltivata nei salotti Fabiani dell’élite culturale ed altolocata Britannica.

L’Eugenetica parte dal presupposto che esistano persone “difettose” in virtù del loro patrimonio genetico (plasma germinale) e con ciò giustifica la stratificazione sociale. In virtù di ciò i tratti genetici errati devono essere eliminati per il bene della società. Una teoria che non può non affascinare l’élite aristocratica che può giustificare in tal modo, in termini “scientifici”, il suo status privilegiato e può altresì trovare una giustificazione “razionale” all’eliminazione della zavorra sociale determinatasi dalla rivoluzione industriale.

Esibizione Eugenetica – USA – Anni ’20

E’ così che le Fondazioni Filantropiche dei Rockefeller e Carnegie finanziano già nel 1910 la creazione dell’Archivio di Eugenetica di Charles Davenport. In particolare per i Rockefeller l’Eugenetica diventerà una passione che li porterà a finanziare (1916) all’interno dell’Università John Hopkins (la stessa dell’Evento 201 pre-COVID, la stessa in carico della gestione del database pandemico COVID, e la stessa incriminata per esperimenti su cavie umane di cui vi ho parlato in questo articolo) un ufficio Eugenetico chiamato Ufficio d’Igiene Sociale; lo stesso William Welch, direttore della Fondazione di Ricerca Medica Rockefeller, entrerà nel Consiglio Amministrativo dell’Archivio di Eugenetica.

E quello di William Welch non è certo un incidente di percorso. Qualche anno dopo, nel 1931, Cornelius Rhoads, patologo dell’Istituto di Ricerca Medica Rockefeller infetta intenzionalmente decine di portoricani con cellule tumorali (13 moriranno). Cornelius Rhoads finirà quindi a Fort Detrick (Maryland) nel dipartimento di guerra biologica e quindi successivamente nella Commissione Energia Atomica dove troverà diletto nell’esporre soldati e pazienti ospedalieri inconsapevoli a radiazioni nucleari.

Grazie ai fondi, alle strutture e al nome dei Rockefeller l’Eugenetica diviene popolare e parlare di sterilizzazione forzata ed anche eutanasia diviene politicamente corretto perché la società non crolli sotto il peso dei difettosi (feeble minded). Così nel 1925 si perviene alla Legge per la Sterilizzazione Eugenetica, scritta sulla base del modello redatto da Harry Hamilton Laughlin dell’Archivio di Eugenetica dei Rockefeller. L‘Eugenetica fa quindi un salto di qualità ulteriore con la fondazione della Società Americana di Eugenetica diretta da Harry Hamilton Laughlin, Madison Grant e Henry Frederick Osborn.

Riguardo mal riposto in leggi divine e credenze sentimentali nei riguardi della sacralità della vita umana, tendono a prevenire sia l’eliminazione dei bambini difettosi che la sterilizzazione degli adulti che non portano valore alla società.

La legge di natura richiede l’annichilimento dei non adatti, e la vita umana ha valore solo quando è utile alla comunità o alla razza

Madison Grant

Sotto, due riviste Eugenetiche della Società Americana di Eugenetica (che ha cessato di vivere solo nel 1972): Eugenics Quarterly e Eugenics Review

L’Eugenetica trova il suo alleato “naturale” nel femminismo, in particolare in quella che viene definita la seconda ondata del femminismo; d’altronde una donna che lavora, oltre a pagare tasse, fa meno figli. Se pensate che ciò sia un mio pensiero, aspettate il prossimo capitolo della serie quando parleremo del Rapporto Kissinger. In particolare tra i principali sponsor dell’Eugenetica figurano le due più importanti “madrine” del femminismo, la britannica Marie Stopes fondatrice della clinica per aborti britannica, e la statunitense Margaret Sanger fondatrice della clinica per aborti americana chiamata Birth Control Council of America, poi divenuta Planned Parenthood, pesantemente finanziata fino ad oggi dalla Fondazione Rockefeller.

«L’esempio delle classi inferiori, la fertilità dei mentalmente deboli, mentalmente difettosi, dei poveri, non deve essere motivo di emulazione per le persone mentalmente e fisicamente dotate…

Al contrario, il problema più urgente di oggi è come limitare e scoraggiare l’eccessiva fertilità dei mentalmente e fisicamente deficienti.

Potenzialmente, la società americana potrebbe essere costretta a metodi drastici e spartani se essa continua nella compiacenza verso la procreazione caotica, risultato del nostro stupido sentimentalismo.»

“The Pivot of Civilization”, Margaret Sanger, 1922

Sotto, da sinistra a destra: Margaret Sanger e Marie Stopes.

La crisi del 1929 e la Grande Depressione

Negli anni ’20 a Wall Street inizia a gonfiarsi una bolla speculativa. La FED risponde pompando nel sistema finanziario un fiume di dollari; tra il 1923 e il 1929 la FED incrementa la quantità di denaro circolante del 62%. Ciò servì solo ad ingigantire la bolla finanziaria che poi esplose anche grazie a strumenti finanziari altamente speculativi (simili a quelli di oggi) che innescarono una vendita a catena di titoli; ciò portò molte banche a non avere la solvibilità necessaria a liquidare i titoli venduti, determinando la perdita di depositi di milioni di risparmiatori.

Le banche che non avevano “insiders” saltarono, anche perché la FED, che fino al giorno prima aveva inondato il mercato di denaro, decise di non intervenire durante la crisi, come invece avrebbe dovuto fare. Semmai il contrario; tra il 1929 e il 1933 la FED ritirerà dal mercato il 30% del denaro.

C’era invece chi la crisi l’aspettava. Persone come Paul Warburg, John Davison Rockefeller, Bernard Baruch e Joseph Kennedy avevano preannunciato il crack ed erano usciti pesantemente dal mercato, per poi rientrarvi e compare a prezzi scontati; a titolo d’esempio, il patrimonio azionario di Joseph Kennedy crebbe da 4 milioni di dollari del 1929 a oltre 100 milioni nel 1935.

A gestire la depressione post 1929 c’è l’amministrazione guidata da Franklin Delano Roosevelt (FDR), a cui si deve il New Deal, una serie di iniziative che effettivamente aiutarono gli USA a risollevarsi, ma a caro prezzo.

Sotto, da sinistra a destra: “tumulti dopo crash del 1929” e Franklin Delano Roosevelt.

Franklin Delano Roosevelt in effetti proporrà delle ricette risolutive, completamente congegnate all’interno del CFR. D’altronde la carriera di Franklin Delano Roosevelt fu finanziata sin dall’inizio dalla Cabala. E d’altronde Franklin Delano Roosevelt non era estraneo a Wall Street visto che veniva da famiglia con tradizione bancaria centenaria e il suo zio, Frederic Delano, era nel consiglio d’amministrazione della FED.

Per finanziare il suo New Deal, Franklin Delano Roosevelt sgancia dalla parità aurea il dollaro; da questo memento la FED della Cabala potrà creare (e prestare) dollari a costo zero.

Quanto accaduto nel 1929 ricopia quanto avvenuto nel 1907. La crisi del 1907 era servita a creare una Banca Centrale, chiamata FED, in mano alla Cabala, che prestasse denaro al governo ribaltando il debito sui cittadini statunitensi che a loro volta ripagavano tramite l’imposta sul reddito opportunamente introdotta. Quella del 1929 servì a rendere illimitata la quantità di denaro generabile dalla FED.

Lo “stratagemma” dei banchieri centrali di gonfiare il mercato, indurre la crisi, per poi accentuarla facendo mancare le risorse, per poi espropriare, si ripeterà più volte nella storia. A titolo aneddotico, è bene ricordare che grazie alla crisi “COVID” negli ultimi due anni è stato immesso il 60% della moneta attualmente circolante.

La Cabala e il Nazionalsocialismo

A partire dal 1924 gli Harriman entrano in affari con Fritz Tyssen e creano la Union Banking Corporation, con Herbert Walker come presidente, attraverso la quale si finanzierà la militarizzazione del Regime Nazionalsocialista. Tyssen fu uno dei principali finanziatori di Adolf Hitler. Nel 1926 la Union Banking Corporation passa nelle mani di Prescott Bush, genero di Herbert Walker, e padre di George Herbert Walker Bush, noto come George H.W. Bush. La dinastia Bush si inserisce nei gangli dell’aristocrazia statunitense, e reciterà un ruolo determinante nella seconda metà del XX secolo; il legame tra i Bush gli Harriman e i Rockefeller è in realtà precedente di qualche decennio quando gli Harriman e i Rockefeller erano partner nell’azienda di trasporti ferroviari Union Pacific ed il fornitore di materiali metallurgici era la Buckeye Steel Casting Company di Samuel Bush, nonno di George H.W. Bush.

Sotto, da sinistra a destra: Samuel Bush e Prescott Bush.

Tra il 1929 e il 1932, nel mezzo della grande depressione, circa 10 milioni di dollari finiranno da Wall Street nelle casse del Partito Nazionalsocialista. Ciò nel mentre che Rockefeller, Prescott Bush e IG Farben stringono accordi industriali che perdureranno fino a quasi la fine della Seconda Guerra Mondiale. I.G. Farben finanzierà il 45% dei fondi che porteranno il Nazionalsocialismo al potere nel 1933.

Ma non solo denaro. Lo spirito “internazionalista” dei Rockefeller li porta ad esportare il loro nuovo gioiello, l’Eugenetica, in Germania; i Rockefeller finanziano così (a partire dal 1922) l’Istituto Kaiser Wilhelm in cui opera Ernst Rudin che nel 1933 scriverà la famigerata Legge Per la Prevenzione della Progenie Difettosa sulla base del Modello di Sterilizzazione Eugenetica realizzato da Harry Hamilton Laughlin.

Lezioni Nazionalsocialiste di Eugenetica statunitense

La prima parte della trattazione della Cabala statunitense si chiude qui.

Spero che sia chiaro che se è vero che gli USA sono un impero è altrettanto vero che questo impero ha un’aristocrazia ed una dinastia imperiale, quella che chiamiamo Cabala; una Cabala talmente potente e coesa che in soli 30 anni è riuscita a sovvertire l’ordinamento istituzionale e costituzionale del Paese. Avete letto i nomi delle dinastie storiche (che non sono scomparse) che hanno determinato i cambiamenti fondamentali negli USA della prima metà del XX secolo e l’apparizione di alcune nuove, quali quella dei Bush, che rivestiranno un ruolo importante nella seconda metà del XX secolo.

Non esiste un potere occulto che manovra i destini dell’umanità. Esistono persone con nome e cognome che agiscono occultamente ed in modo coordinato.

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Un caro saluto.

2 risposte a "La Cabala Statunitense – Parte Prima: “Dalle Origini Alla Vigilia della Seconda Guerra Mondiale”"

  1. Io diffondo spesso i tuoi articoli, cercando di rivolgerli a persone che possano capire e senza mettere te in una posizione scomoda o eccessivamente sotto i riflettori. Le tue ricerche e le tue descrizioni sono illuminanti. Grazie per ciò che fai.

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