L’università Jonhs Hopkins, Bill Gates e il mito di Gaia

Siamo quindi giunti al terzo capitolo della disamina della filantropia dei Rockefeller e amici. Se ne avete l’opportunità vi consiglio di leggere i primi due capitoli. In particolare nel secondo capitolo vi ho documentato le capacità “profetiche” della Fondazione Rockefeller di immaginare con 10 anni d’anticipo, nel famigerato “SCENARIO LOCK-STEP“, una copia molto fedele della “pandemia” attuale e delle relative iniziative tecnocratiche ed autoritarie intraprese dai governi. La “passione filantropica” dei Rockefeller per le pandemie, per la medicina preventiva, per la genetica, è un interesse vecchio di oltre 100 anni, finalizzato al desiderio di controllare la popolazione; questa passione si chiama Eugenetica.


Ad Ottobre del 2019, proprio mentre verosimilmente il SARS-COV-2 iniziava a diffondersi in Cina (e forse altrove), si teneva a New York un evento, “Event 201“, finalizzato a “simulare” la capacità di reazione di istituzioni e media al verificarsi di una pandemia.

Tale evento, profetico quanto lo scenario “Lock-Step”, fu organizzato e sponsorizzato da:

  • il World Economic Forum (WEF), oggi noto come sponsor del “Grande Reset” e organizzatore dell’evento “Cyberpoligon” in programma il prossimo 9 Luglio 2021
  • la fondazione Bill e Melinda Gates, nota per la sua prolifica attività evangelizzatrice sul problema del sovrappopolamento della Terra e in prima linea nella promozione della medicina preventiva (vaccini)
  • l’istituto Jonhs Hopkin, che gestisce tra l’altro il database mondiale dell’evoluzione della “pandemia” SARS-COV-2

Bill Gates è oggi una controversa figura, saltata alla ribalta dello scenario medico. Lo stupore suscitato è legittimo considerando il suo profilo “informatico”. Ma anche il suo profilo informatico dovrebbe strabiliare in virtù del fatto che Bill non ha mai scritto una linea di codice. Bill, descritto per decenni come un ragazzo prodigio senza arte ne parte che in un garage sviluppava il primo sistema operativo per PC, in realtà era figlio di papà, predestinato a fare fortuna, e meritevole di un regalo prezioso da parte di IBM, un sistema operativo MS-DOS (uscito nel 1982, e poi divenuto Windows).

Il padre di Bill Gates era niente di meno che direttore di Planned Parenthood, l’azienda detentrice del monopolio degli aborti statunitensi, e lautamente finanziata proprio dalla Fondazione Rockefeller, in quanto considerata bastione della visione di pianificazione sociale e di eugenetica della dinastia petrolifera.

Ciò potrebbe stupirvi, ma in fondo la fortuna di Gates ricorda quella del “prodigio” Mark Zuckerberg il cui Facebook ricorda molto da vicino un prototipo di piattaforma social (LIFELOG) sviluppato, e poi formalmente abbandonato (nel 2004, il giorno stesso del lancio di Facebook), dalla NSA (National Security Agency); un Facebook che poi qualche anno dopo ritorna, come rivelato da Snowden, nell’alveo della stessa NSA attraverso il programma di sorveglianza globale PRISM.

Ma non divaghiamo, e rimaniamo su Gates, le cui relazioni con i Rockefeller vanno oltre il ruolo svolto da Planned Parenthood; in effetti il cugino di terzo grado di Bill Gates era niente di meno che Nelson Rockefeller, vice presidente statunitense dal 1974 al 1977. Certo, non si tratta di una parentela strettissima, ma sicuramente indicativa, considerando che per i Rockefeller gli alberi genealogici sono tutto.

Dinastia dei Rockefeller

Pura coincidenza che un cugino di terzo grado di un Rockefeller, figlio del direttore di un istituto finanziato dai Rockefeller, dopo aver fatto fortuna, finisca poi ad occuparsi dei temi “filantropici” dei Rockefeller nonostante non abbia alcun titolo professionale o accademico nel merito?

Le coincidenze si fanno ancora più interessanti dando uno sguardo al co-organizzatore dell’evento “Event 2o1”, l’Istituto Jonhs Hopkins, il cui ruolo va ben oltre quello di gestore della base dati della “pandemia” SARS-COV-2, di produzione di stime epidemiologiche catastrofiche e di documenti-profezia quali lo SPARS (che descrive un nuovo scenario pandemico da collocarsi tra il 2025 e il 2028).

L’università Jonhs Hopkins è un cardine educativo della Fondazione Rockefeller nella strategia di formazione del pensiero delle masse in termini di medicina preventiva (politiche epidemiologiche e “vaccinazioni”), tanto da guadagnarsi frequenti donazioni dalla Fondazione Rockfeller; ultima tra esse una donazione di 500,000 $ ricevuta ad inizio 2021 per favorire l’adesione alla campagna di “vaccinazione” COVID-19 delle comunità ispaniche ed indigene della Virginia. E la stessa Fondazione Bill e Melinda Gates ha effettuato donazioni a tale università per oltre 60 milioni di dollari per fondare al suo interno l’Istituto Bill e Melinda Gates per la Popolazione e la Salute Riproduttiva.

Fondazione Rockefeller, Fondazione Gates, Istituto Hopkins, una matrioska in cui ogni bambola ne contiene un’altra uguale a se stessa.

La relazione tra i Rockefeller e l’Isituto/Univeristà Jonhs Hopkins, poi, è di carattere storico, ed affonda le sue radici ad inizio del secolo scorso (1916) quando i Rockfeller finanziarono al suo interno la “Scuola d’igiene e salute pubblica”, innocente definizione che nascondeva di fatto un istituto di eugenetica.

Jonhs Hopkins – 1916

All’inzio del secolo scorsa l’immensa fortuna dei Rockefeller e il fascino per la nascente teoria eugenetica (Davenport) alimentarono le tendenze megalomani della famiglia, inducendola a colonizzare i fiorenti ambiti della psicologia, della criminologia e della genetica. Accanto alla Scuola d’Igiene e salute pubblica Johns Hopkins (nel Maryland), per mano dei Rockefeller nascevano il Centro d’Igiene Sociale di Ney York (1916) e l’Archivio di Eugenetica (1910). Dobbiamo ringraziare questa dinastia se gli USA poterono varare, prima in Virginia (1924) e poi in molti altri stati, leggi di sterilizzazione eugenetica forzata.

Propensioni megalomani che si spinsero oltre oceano per approdare in Germania, alla vigilia della svolta Nazista. Qui i Rockefeller a partire dal 1922 fecero donazioni all’Istituto di Psichiatria Kaiser Wilhelm, in particolare a Rüdin coautore sotto il regime Nazista della legge eugenetica (1933) per la Prevenzione della Progenie Difettosa.

Dopo la seconda guerra mondiale, quando la parola eugenetica divenne impronunciabile, i medesimi intenti, e spesso le stesse persone, confluirono nel Population Council, istituto fondato dai Rockefeller all’interno dell’ONU, per poi successivamente diramarsi in altri organismi quali la FAO e l’UNESCO. Dovrebbe apparire chiaro ora che il controllo da parte di Gates della OMS (ONU) non segnala uno stato di eccezione, ma la norma.

Tutto segue la regola aurea della dinastia Rockefeller. Mistificare gli intenti attraverso le dichiarazioni.

Si scrive filantropia, si legge megalomania. Si scrive Jonhs Hopkins, si legge Rockefeller. Si scrive igiene sociale, si legge eugenetica.


L’eugenetica non è nata né morta con il Terzo Reich, e di Mengele ce ne sono migliaia incessantemente all’opera.

Nel 2011 è stata resa pubblica la pratica attuata dal governo Statunitense con la complicità dell’Istituto Jonhs Hopkins e la Fondazione Rockefeller di sperimentazione su cavie umane Guatemalteche. Tra il 1945 e il 1956 migliaia di cavie umane, selezionate tra detenuti, prostitute, militari, orfani e malati di mente sono state deliberatamente infettate con sifilide e gonorrea, ed in alcuni casi intenzionalmente privati delle relative cure per verificare il decorso delle patologie ([1],[2],[3]).

Più di 740 cavie umane (le vittime totali furono oltre 1500) del Guatemala, in molti casi vittime di vere e proprie torture, stanno facendo causa alla Jonhs Hopkins e alla Fondazione Rockefeller per danni superiori ad 1 miliardo di dollari ritenendoli rei non solo di aver pianificato, finanziato ed organizzato le attività, ma anche di aver svolto un ruolo operativo di controllo e supervisione (la Jonhs Hopkins tra le altre cose avrebbe fornito la sifilide di coniglio da iniettare alle vittime).

Le pratiche (accertate, l’unico oggetto di contenzioso è la distribuzione delle responsabilità tra l’Istituto Jonhs Hopkins, la Fondazione Rockefeller e il dipartimento della salute USA) includevano:

  • l’infezione di prostitute e il favoreggiamento ad trasmettere l’infezione ai clienti
  • l’iniezione di sifilide direttamente nel fluido della membrana spinale o cerebrale
  • l’abrasione del pene e l’infezione con sifilide o gonorrea
  • iniezione di sifilide direttamente nel bulbo oculare

In particolare tra il 1947 e il 1948 si distinse l’opera del dottor John C. Cutler, alle dipendenze del Dipartimento di Salute Pubblica Statunitense e membro della Società Americana di Eugenetica, coadiuvato dalla moglie Eliese Cutler dipendente di Planned Parenthood ([4]). Al primo si devono in particolare le iniezioni di pus infetto da sifilide nella corteccia celebrale e alla seconda le foto scattate. Il fascicolo completo (foto incluse) reso disponibile recentemente è disponibile qui.

Di storie come queste ce ne sono migliaia. E la campagna di sterilizzazione ingannevole in Kenya tramite “vaccinazioni” promosse dalla premiata coppia OMS/Gates, ne sono solo un esempio recente.


Sebbene molti riconducano l’eugenetica alla parentesi storica del nazionalsocialismo, in particolare per via del programma Atkion T4, essa è vecchia di oltre un secolo ed ha radici anglosassoni. Essa ha preceduto il nazionalsocialismo ed è sopravvissuta ad esso, e nella sua forma più insidiosa.

Nata come forma primitiva di profilatura dei gruppi demografici ritenuti zavorra sociale per poter legittimare poi misure forzate di selezione genetica, l’Eugenetica, grazie ai Rockefeller, alla loro instancabile opera “filantropica” di educazione delle masse e ai loro poderosi e incessanti investimenti nei settori della psicologia sociale e della biologia molecolare, ha radicalmente cambiato il codice morale dell’elite scientifica e la percezione della vita da parte dell’individuo.

Così, dal radicato convincimento della sacralità della vita pilastro di società largamente religiose e antropocentriche, si è passati gradualmente ad una pragmatica valutazione del costo/beneficio dell’esistenza umana. Il mito del cambiamento climatico antropogenico e il mito di Gaia con le relative agende globali (Agenda 21 e Agenda 2030), made in Rockefeller, altro scopo non hanno che introiettare nell’individuo il concetto di responsabilità sociale verso Madre Natura e porre quest’ultimo su un piano superiore ai diritti fondamentali alla sopravvivenza e alla procreazione.

Gaia – Dea della Natura

Laddove l’eutanasia non sia percorribile, la sterilizzazione rimane opzione percorribile per evitare che il “problema” di oggi non sia “problema” di domani; e laddove ancora la sterilizzazione appaia inattuabile, le esistenze inutili possono rendersi utili come cavie per il progresso delle condizioni di vita di chi è ancora meritevole di esistere, primi tra tutti i sacerdoti di Gaia e padroni del suo Tempio.

E’ solo questione di tempo.

Quando dalla visione dell’uomo come riflesso dell’opera di Dio si giungerà alla deificazione della Natura in cui l’uomo è pari alle altre forme viventi, tutte e tre le opzioni di cui sopra diverranno finalmente non solo percorribili, ma semplicemnte “naturali”.

Un caro saluto.