Dovrebbe essere noto che prima o poi tutti siamo destinati a “miglior vita”. Ogni anno ognuno di noi ha una “probabilità” statistica di morire. Ovviamente la statistica è una disciplina un po’ brutale che mette nel calderone persone giovani e vecchie, sane e gravemente malate.

In ogni caso, sebbene sulla testa di noi sia sospesa questa spada di Damocle pronta a mietere il suo contributo statistico, noi abbiamo sempre vissuto tranquillamente, direi normalmente. Oggi non più, apparentemente.

Sono sicuro che nessuno si è mai posto la domanda

“qual’è la mia probabilità di morire quest’anno?”

però oggi questa domanda dovreste porvela perché invece di generare ansia, contribuirebbe a portarvi sulla strada del buon senso.

Qui sotto vi presento una figura (figura 1) che rappresenta la probabilità di morire per un cittadino “medio” per l’Italia e per oltre 50 Paesi. Tutti i dati delle figure che vedrete sono riferiti al 2019 e provenienti dalla World Bank e dalle Nazioni Unite (percentuale over 65% e tasso di mortalità).

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In sostanza l’italiano medio ogni anno ha l’1,06% di probabilità di morire, ossia, 10 probabilità su 1000. Circa 600 mila cittadini Italiani muoiono ogni anno per le ragioni più disparate; incidenti automobilistici, suicidi, malattie gravi ed anche per infezioni virali.

Ebbene sì, da anni io, come voi, ho vissuto normalmente nell’inconsapevolezza di avere l’1% di probabilità di morire in un dato anno. Ognuno di noi sa che la morte è dietro l’angolo, ma d’altronde il buon senso, mio e vostro, ci ha sempre insegnato che pensare alla morte serve solo ad accorciare la vita.

Ovviamente quel 1% è un valore medio e il buon senso vi suggerisce che una persona anziana ha ogni anno una probabilità di morire molto più alta di una giovane, ma magari (e comprensibilmente) non vi siete mai chiesti qual’è questa probabilità di morire. Ve lo dico io.

Nella successiva figura (figura 2) è descritta la probabilità di morire per una persona anziana, cioè un over 65. Non a caso, sessantacinque anni è la fatidica soglia delle vaccinazioni. E, per inciso, la quasi totalità delle morti CON COVID riguarda persone in tale componente demografica. I dati si riferiscono ad oltre 50 Paesi tra cui l’Italia.

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La probabilità di morire per un over 65 in Italia è di circa il 4,1% ogni anno; al solito, un 65-enne in buona salute ha una probabilità di morire molto inferiore rispetto a un 80-enne malato, per i soliti discorsi. Quel 4,1% significa che, in media, tra gli anziani (cioè persone over 65) 41 su 1000 muoiono ogni anno.

Diciamocelo, in fondo non vi sto dicendo nulla di nuovo, vi sto solo quantificando quella consapevolezza che alcuni hanno perduto.

A questo punto, cari vecchi, la domanda è spontanea

se fino a Marzo vivevate i vostri anni tranquillamente con circa 4 probabilità su 100 di morire, perché oggi vivete nell’angoscia COVID?

Qualcuno vi ha fatto credere forse che siete di fronte ad un rischio di morire significativamente maggiore, per colpa del COVID, magari trasmessovi dal vostro nipotino?

Qua sotto nella successiva figura (figura 3) vi rappresento per ciascun Paese il rischio di morire che avevate prima del COVID (barra arancione) e dopo l’arrivo del COVID (barra blu scuro).

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Se non vi preoccupavate della barra arancione fino a pochi mesi fa perché oggi siete terrorizzati dalla barra scura?

In sostanza, anche accettando il dato farsesco di morte CON COVID, la probabilità di morire per un anziano cresce dal 4,1% del 2019 al 4,35% cioè da 41 su mille a 43 su mille.

Inutile aggiungere che gli anziani della stragrande maggioranza degli altri Paesi del mondo non ravvedono nel COVID nessun fattore di rischio statisticamente apprezzabile.

Qualcuno, non a torto, potrebbe obbiettare che il dato di mortalità del COVID non si riferisce a tutto l’anno ma solo ai primi 7 mesi. E’ vero, ma è bene anche considerare che se considerassimo le morti DA COVID e non CON COVID avremmo un dato di mortalità ben inferiore alla metà di quello oggi “ufficialmente” registrato (per maggiori ragguagli potreste leggere questo articolo). Inoltre la stragrande maggioranza delle morti CON COVID sono relative a persone ben oltre i 65 anni, dai 75 in su, persone che anche in assenza di COVID hanno una probabilità di morte annuale in assenza di COVID ben superiore al 4.1%. Molto superiore al 4.1%.

Allora cari anziani, osservate la figura 3 e chiedetevi

ha senso avere paura di questo virus? Ha senso distruggere questo Paese e rovinare la vita dei giovani per la vostra immotivata paura?

Un caro saluto.