Qualcuno avrà sentito parlare dello scenario “Lock-Step” dalla Fondazione Rockefeller. Prima di parlarvi di tale scenario è utile fare una parentesi sul ruolo dei Rockefeller (e loro amici) nel formarsi del pensiero delle società moderne.

I Rockefeller, per chi non lo sapesse, sono quella famiglia che iniziò la propria fortuna con il petrolio più di un secolo fa, per poi allargarsi al mondo finanziario (molte delle grandi banche d’investimento statunitensi sono state fondate da loro e da un’altra dinastia, sedicente ebrea, quella dei Rothschild), fino a raggiungere il controllo di buona parte delle banche centrali Europee e Statunitensi; recentemente (circa 5 anni fa se non ricordo male) la famiglia Rockefeller ha deciso di uscire dal mercato petrolifero perché ritenuto senza prospettive.

Un aspetto molto importante della “strategia economica” dei Rockefeller (intuizione di Rockefeller padre) è di “esercitare influenza” sulle leve politiche. Una strategia inizialmente basata sulla lobby strettamente politica (avvicinamento e finanziamento di politici). A tal proposito è opportuno citare un aneddoto; all’inizio del secolo scorso Rockefeller padre, detentore di gran parte della produzione di petrolio, convinse alcuni politici di rilievo dell’amministrazione USA che si occupavano dei trasporti pubblici a passare dai tram elettrici ai pullman a combustione fossile; questo è tanto per quanto riguarda la sensibilità ecologica di tale famiglia. Inutile dire che il resto del mondo seguì la decisione Statunitense made in Rockefeller. Questa era la fase di Influenza sulla Classe Politica. E’ la strategia che porterà diversi esponenti della famiglia nel Parlamento USA e addirittura alla vicepresidenza con Nelson Rockefeller, nipote di John Davidson Rockefeller e prozio di Bill Gates.

La strategia di “condizionamento” dei Rockfeller (ed amici) quindi si colorò di tinte “sociali globaliste” (Rockfeller padre donò al governo statunitense il terreno dove risiede la sede statunitense dell’ONU) e intuito il ruolo crescente dei mezzi di comunicazione di massa nel formare il pensiero globale nella società post Seconda Guerra Mondiale, decisero di incrementare il loro peso nel mercato dei mass-media e di puntellare organismi politici transfrontalieri, gruppi Think-Tank (CFR, Bielderberg, Club di Roma, eccetera) per indirizzare il pensiero politico prima ancora che i “rappresentanti del popolo” si manifestassero sulla scena politica. Si passava in sostanza alla fase di Influenza sulla Elite Culturale. Coltivare una classe sociale nel terreno delle idee “utili” è molto più pratico ed economico che “orientare” tardivamente una moltitudine di politici adulti formatisi per anni su idee e valori “sbagliati”.

A partire dagli anni ’80 la strategia Rockefeller si arricchì dell’ultimo tassello, quello della psicologia sociale, inteso come meccanismo di Influenza sulle Masse, un trend che ha subito una significativa accelerazione con il crescere del ruolo di Internet nel formarsi dell’opinione pubblica. Al crescere della scolarizzazione delle masse e quindi dell’opinione paritetica originata dal confronto tra pari, quindi antitetica alla strategia di “influenza apicale” (dei politici o delle elites culturali), Rockefeller and Friends hanno percepito il pericolo e, come al solito, l’opportunità; plasmare la base valoriale delle masse. Nasce così la prospettiva “filantropica”; il filantropo, che intrinsecamente si pone su un livello sovra-umano, ara il terreno culturale (distruggendo il pre-esistente) e semina nuovi valori che germoglieranno in un’orizzonte temporale generazionale. Le nuove generazioni dovranno crescere con nuovi valori interpretando il passato come la gramigna che tenta di ritornare per infestare il buon raccolto.

Il metodo di plasmazione (morphing) delle menti è quello della finestra di Overton; cambiare lentamente il significato e le priorità dei valori, tramite la cooptazione del linguaggio finché l’individuo raggiunga un punto di arrivo radicalmente differente da quello di partenza, senza accorgersi della trasmutazione.

Da un lato si cooptano movimenti culturali preesistenti al fine di cancellare il passato e quindi si creano movimenti di “pensiero” ex-novo al fine di seminare il futuro. Così i Rockfeller “infettano” i residui marginali di femminismo (deceduto negli anni ’70) e lo trasformano in qualcosa di nuovo; il modello familiare patriarcale non è più freno alla libera espressione di uomini e donne ma diviene paradigma dell’uomo nemico naturale della donna, ottenendo l’obiettivo di porre gli uni contro gli altri. Il meccanismo di cooptazione è organico ed espansivo, con un femminismo che assorbe i movimenti omosessuali e quindi transgender, divenendo movimento LGBT permeato di ideologia gender. La natura si piega alla percezione della realtà. Il femminismo non è più tale; in realtà non lo era mai stato, era solo un’esca. E così oggi le scolaresche sono costrette a sorbirsi “corsi” su bullismo che in realtà nascondono una propaganda divisiva, anti familiare e spesso gender, mentre i docenti sono forzati a costruire il proprio curriculum in percorsi di abilitazione dell’insegnamento fondati sui dogmi costruttivisti post-modernisti della psicologia sociale statunitense; tutto è percezione, niente è vero.

E mentre si sradica la gramigna culturale, dall’altro lato si semina, creando “movimenti” ambientalisti, di eroi votati al salvataggio della madre Terra. Salvarla dagli errori delle vecchie generazioni, s’intende. Nasce “extinction rebellion“, e la versione italica denominata “sardine“, e la musa ispiratrice, Greta. Il risultato è compiuto; la lotta di classe si trasforma in lotta inter-classe, chi ti opprime non è in alto ma tra i tuoi pari.

La strategia made in Rockfeller (e amici) si è completata, o quasi.

Quanto sopra era necessaria premessa al prossimo articolo in cui vi presenterò lo scenario Lock-Step tratto dal documento “Scenarios for the Future of Technology and International Development” del 2010, opera della fondazione Rockfeller.

Un caro saluto.

P.S. Se l’articolo vi ha interessato vi consiglio di stamparlo o anche di copiarne il contenuto in un documento. Non si sa mai.

Una risposta a "“Rockefeller and Friends” – Parte 1 : “Dalla Lobby alla Manipolazione della Massa”"

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