The Defender (il sito di R. Kennedy Junior) ha appena pubblicato un articolo importantissimo riguardo al comportamento della proteina SPIKE che i “trattamenti” m-RNA (da alcuni chiamati vaccini) diffondono nel vostro organismo.

Vi riporto un sunto dell’articolo (disponibile qui per chi avesse dimestichezza con l’inglese), con alcune opportune considerazioni ed integrazioni. Prima di tutto, una breve premessa sul comportamento di questi “trattamenti” a beneficio soprattutto di chi si sia prestato da cavia o sia in procinto di farlo.


La proteina SPIKE, anche detta Proteina-S, è quella struttura proteica ingegnerizzata sulla membrana del virus respiratorio (appartenente alla famiglia dei coronavirus, quelli che causano i raffreddori) che permette al virus stesso di penetrare nei nuclei delle cellule umane (combinandosi con un enzima umano chiamato ricettore ACE2). I “trattamenti” che vi stanno propinando, con le buone o con le cattive, sono un siero genico che introduce, tra le altre mille cose che non dovrebbero essere nel vostro organismo, una sequenza genetica detta m-RNA avvolta in una membrana nano-lipidica chiamata PEG (Polietilene Glicolo, anche detto LNP); il PEG, di per se allergenico, ha lo scopo di “ingannare” la membrana nucleica dalle vostre cellule e permettere allo RNA messaggero (m-RNA) di penetrare nel nucleo e combinarsi con il vostro DNA per indurre la produzione della proteina SPIKE.


Si da il caso che la proteina SPIKE è di per se patogena; e ciò è noto sin dalla SARS-COV-1 del 2003, la cui proteina SPIKE è quasi identica a quella del COVID-19 (SARS-COV-2).

Quanto sopra è stato ulteriormente ribadito da un ricercatore canadese il quale fornisce ulteriori dettagli atti a spiegare meglio le complicazioni gravi riscontrate su centinaia di migliaia di persone, in molti casi con conseguenze letali.

Nello specifico, il dottor Bridle, immunologo arruolato dal governo canadese per fare ricerca sullo sviluppo di vaccini, ha affermato che:

Abbiamo fatto un grosso errore. Non ce ne siamo resi conti fino ad oggi. Pensavamo che la proteina Spike fosse un ottimo antigene, non avremmo mai pensato che tale proteina fosse essa stessa una tossina, una proteina patogena. E così vaccinando la popolazione stiamo involontariamente iniettando una tossina”.

Sul fatto che tale errore sia stato involontario nutro i miei dubbi. Ma sul fatto che la proteina SPIKE fosse nota (in ambito immunologico e virologico) come altamente nociva non ci sono dubbi, e paradossalmente ce lo conferma lo stesso Bridle quando ammette che:

Sapevamo da molto tempo che la proteina Spike è una proteina patogena. E’ una tossina. Può causare danni al nostro organismo se entra in circolazione.

ed aggiunge quindi che studiando il COVID-19 si è pervenuti alla conclusione che:

la proteina Spike, da sola, è sostanzialmente l’unica responsabile per il danno al sistema cardiovascolare, se entra in circolazione

Avrete certo notato che l’immunologo in parte si contraddice da solo. Goffamente (e nelle conclusioni finali dell’articolo vi dirò la mia sul perché) Bridle cerca di sostenere che tutti sapevano che la proteina SPIKE fosse pericolosa ma che si “sperava” che una volta iniettato il “trattamento” rimanesse localizzata sul deltoide invece di andare in circolazione.

Ora a me, e credo a molti di voi, sembra intuitivo che una volta iniettata una sostanza, questa vada in circolazione. Ma apparentemente per Bridle ciò non era scontato e per pervenire a questa ovvietà si è avvalso di uno studio confidenziale (biodistribution study) effettuato da un centro di ricerca giapponese della Pfizer.

Tale studio (di cui riporto di seguito due interessanti tabelle) descrive, tramite il tracciamento della diffusione del PEG (o anche LNP = Lipid Nano-Particles), come lo m-RNA si propaghi nell’organismo in una cavia (un topo con caratteristiche morfologiche simile all’uomo).

Diffusione dello m-RNA nell'organismo - Fig2

Ebbene lo studio della Pfizer simostra che lo LNP (PEG) ed il suo contenuto (m-RNA) si diffondo eccome. In particolare, se fate riferimento alle due figure sopra (che descrivono la percentuale di concentrazione del “trattamento” nei vari organi) in cui ho sottolineato le zone dell’organismo con maggio diffusione a 48 ore dall’iniezione, si evince che:

  • dopo 48 ore la quantità di m-RNA nella zona dell’inoculazione si è più che dimezzata, a conferma che la restante parte è stata assimilata oppure andata in circolazione
  • lo m-RNA è presente in praticamente tutti gli organi
  • dopo 48 ore gli organi più impattati (oltre la zona di iniezione) sono il fegato (dove si riscontra una quantità di m-RNA quasi pari quella presente nella zona dell’iniezione), l’intestino, la milza, lo stomaco, i testicoli (maschi) e le ovaie ed utero (femmine)
  • lo m-RNA è presente anche nel cuore e nel cervello, sebbene in concentrazioni inferiori

Ciò non solo dimostra che l’m-RNA entra in circolazione nel sistema circolatorio ma anche che penetra anche in organi critici, in particolare nel cervello e nel cuore.

Se ciò non bastasse, uno studio realizzato dalla scuola medica di Harward e dall’ospedale di Brigham ha testimoniato la presenza della proteina SPIKE nel plasma di 11 su 13 (85%) delle donne soggette a inoculazione del vaccino Moderna (che utilizza lo m-RNA e il PEG).

Inoltre uno studio di Nature Neuroscience ha dimostrato che l’iniezione della proteina SPIKE nel flusso sanguigno porta a problemi cardiovascolari e che tale proteina è in grado di penetrare nel cervello e danneggiarlo.


Riassumendo,

  • un immunologo che lavora per il governo canadese (non un complottista negazionista) conferma che la proteina SPIKE (indotta dallo m-RNA) è nota a tutta la comunità scientifica per essere una tossina molto pericolosa
  • la Pfizer era a conoscenza (da quando?) che lo m-RNA, responsabile della generazione della proteina SPIKE, si diffonde in tutto l’organismo, inclusi gli organi più critici
  • la proteina SPIKE è stata sperimentalmente individuata nel plasma della quasi totalità delle persone soggette a “vaccinazione” m-RNA (Moderna)
  • esiste un nesso causale tra la presenza della proteina SPIKE nel flusso sanguigno e danni al sistema circolatorio e al cervello

Spero basti. Questo è quanto per adesso, sotto il profilo della “sicurezza” di questi trattamenti. Sulla loro “efficacia” mi sono già espresso qui.


Chiuso il capitolo prettamente “sanitario”, una breve considerazione a latere, ma estremamente importante.

Come avrete letto, Bridle, l’immunologo canadese, nell’ambito della medesima intervista riesce a dire che “si sapeva che la proteina SPIKE fosse pericolosa” ma “non si sapeva se sarebbe entrata in circolazione“.

Ora capite da voi che ciò non è credibile. Tutte le sostanze iniettate, in qualche forma e in qualche misura, entrano in circolazione. E trattandosi di una sostanza pericolosa il principio di precauzione avrebbe dovuto portare tutti, incluso Bridle, a presumere la circolazione salvo avviso contrario, e a scongiurare l’utilizzo di tale pratica di “vaccinazione”.

Bridle non può essere così idiota, né così incompetente (è un immunologo) né così irresponsabile. Ma allora perché si espone ad una figura meschina sostenendo l’insostenibile?

Il fatto che la proteina SPIKE sia pericolosa è sempre più di dominio comune, e nella comunità scientifica tale fatto è noto da decenni; quindi l‘unico rimedio che i governi hanno per tamponare la falla che si sta aprendo è quello di sostenere l’impossibile facendo esporre al ridicolo i propri “scienziati”.

Bridle è nella stessa barca di Fauci; costretto a sostenere l’implausibile ad ogni costo.

La verità è che i governi sanno benissimo che la proteina SPIKE è dannosa e che i “trattamenti” l’avrebbero fatta circolare negli organismi delle cavie umane. Lo hanno sempre saputo.

Appuntamento al prossimo inverno, ci sarà da divertirsi.

Un caro saluto.