Voglio presentarvi un esempio aneddotico di programmazione mentale che ci viene dal maestro Dottor Fauci; sono convinto che lo troverete interessante e saprete portarlo facilmente al contesto nostrano. Io l’ho trovato straordinario, illuminante.
Recentemente il Dr Fauci (capo scientifico della task force anti COVID statunitense) è intervenuto in una interrogazione di una commissione del Senato. A interloquire con lui il Repubblicano libertario Rand Paul (figlio di Ron Paul) e che fa di professione il medico.
Rand Paul sostenendo la tesi che gli USA dovrebbero seguire il modello Svedese che senza lockdown ha avuto mortalità inferiore ai Paesi in lockdown, senza sospendere le libertà, senza danneggiare l’economia e soprattutto senza sospendere le attività scolastiche (con le relative implicazioni non solo in termini di didattica ma anche di salute psichica dei bambini), ha chiesto l’opinione del Dr Fauci.
La risposta del Dr. Fauci è da manuale della manipolazione mentale, da applauso a scena aperta:
io cerco umilmente di operare sulla base delle nozioni scientifiche; abbiamo notato un’insorgenza di Sindromi di Kawasaki tra i bambini, quindi ci andrei cauto con la riapertura delle scuole
Autentico capolavoro del “reframing“, termine inglese utilizzato nella strategia della comunicazione che sottintende l’evasione da una situazione dialettica scomoda per portare la discussione in un territorio più favorevole.
Cosa fa il Dr Fauci? Semplicemente non potendo riconoscere la validità del modello svedese basato sulla crescita dell’immunità di gregge e non potendolo contestare, semplicemente sposta il tema dipingendosi come umile servo della scienza con a cuore gli interessi dei bambini, i quali potrebbero essere (questo lascia intendere agli altri senza esporsi troppo) esposti ad un rischio.
Schivata e contrattacco; chi propone il modello svedese espone i bambini ad un rischio non precisato, colpevolizzando la posizione dell’avversario dialettico. E tutto ciò senza dire sostanzialmente nulla, senza esporsi da un punto della credibilità scientifica, lasciando fare il lavoro di manipolazione psicologica al panico generato nel potenziale ascoltatore/spettatore; l’uomo “comune” che si trova in una condizione di subalternità conoscitiva, di impotenza materiale ma soggetto allo scrutinio sociale della propria morale.
Tutto ciò, senza che Fauci abbai detto nulla di valenza scientifica o compromettente. Perché lui sa che gli altri non sanno, e quando alcuni pure successivamente capissero il trucco ormai sarà troppo tardi.
Il maestro Fauci ci dice di aver misurato una “certa insorgenza” di casi di Sindrome di Kawasaki; quanti casi? 1, 2 o 100? Siamo parlando di qualcosa di significativo? Non si sa!
E questo numero di casi rientra nella variabilità statistica dei casi che si riscontrano normalmente negli USA (dai 3000 ai 4000 l’anno) o è qualcosa con significativa correlazione statistica con il COVID? Non è dato saperlo.
Ed esiste un nesso causale oppure è solo statistico? D’altronde esiste un nesso statistico fortissimo tra le vaccinazioni e l’incremento di casi di autismo e deficit cognitivi, ma di solito si smonta l’argomentazione per la “mancanza di prova del nesso causale”.
E poi cos’è questa Sindrome (o malattia) di Kawasaki? Trattasi di una malattia dalle cause ignote che colpisce una piccola percentuale dei bambini (in particolare sotto i 5 anni, prevalentemente in Giappone) che ha, laddove non curata, una letalità dell’1% e, laddove sia curata, una letalità dello 0,17%. Ossia questa malattia uccide circa 17 su 10,000 bambini affetti da questa malattia. Più o meno come l’influenza.
In sostanza il Dr. Fauci vi ha detto questo:
abbiamo osservato un imprecisato numero di casi della sindrome di Kawasaki, malattia pericolosa quanto l’influenza di cui la scienza non è stata in grado di definirne le cause; casi che non sappiamo se siano statisticamente rilevanti e che non sappiamo se abbiano nesso causale con il COVID
Questo vi ha detto il maestro della manipolazione. Cose analoghe vi raccontano giornalmente altri adepti italiani di tale scuola psico-sanitaria.
Stateve accuorti.
Un caro saluto.