Lo spettacolo politico e mediatico sta prendendo una piega che mi allarma molto più del Coronavirus.
Sappiamo che è un virus molto contagioso, e sembra più letale dell’influenza.
Sappiamo anche che possiamo contenerlo nel breve termine ma che dovremo conviverci per molto tempo.
Siamo coscienti che le cure della sintomatologia virale arriveranno nel giro di qualche mese e ragionevolmente i vaccini per le persone a rischio tra un anno.
I contorni del pericolo biologico rappresentato dal COVID19 sono ormai definiti.
Ciò nonostante, il contorno sociale e mediatico della pandemia ha sorpassato i confini Kafkiani e Orwelliani allo stesso tempo.
Gente disposta vivere in prigione e a denunciare il vicino perché non indossa la mascherina. Politici che invocano l’esercito per usare la forza contro chi osa uscire di casa. Giornalisti che gioiscono all’utilizzo di droni e apps per controllare il movimento delle persone. Medici che si improvvisano “leader massimi” che pretendono di dettare norme di comportamento in violazione dei più elementari principi di libertà individuale. Speculatori del farmaco che fanno trapelare la voglia di vaccinare tutti con trattamento sanitario obbligatorio. Folli che palesano l’idea di proibire il contante perché alimenta il contagio. Dittatori in erba che vogliono istituire la patente sanitaria. Manca solo che si avveri la profezia del microchip sottopelle.
Questa è follia signori. Se soltanto una delle cose suddette a voi sembra accettabile, allora siete pazzi, pazzi criminali.
La libertà individuale non è negoziabile.
Già che siete a casa, perché siete a casa, leggetevi “1984” e “La metamorfosi“.
Un caro saluto.