Qualcuno ricorderà il suo nome. Forse no. Ma forse il suo volto, sì.

Il suo caso ricade in quella rara categoria in cui a fare prima pagina è l’immagine della vittima piuttosto che degli assassini. Ma c’è un perché.

A vostro beneficio, faccio un breve riepilogo della ricostruzione dei fatti. Quindi l’epilogo della vicenda.

Circa 4 anni fa due ragazze, all’epoca di fatti sedicenni, uccisero un pensionato di 67 anni. Tanto basterebbe, ma aggiungiamo qualche ulteriore dettaglio.

sacher

Due ragazze intrattengono da tempo una relazione intergenerazionale con Sacher; le ragazze di tanto in tanto si recano a casa dell’uomo (per più di un anno) si spogliano e si fanno dare qualche toccatina; in cambio della prestazione il pensionato elargisce parte della propria pensione.

Con il provento le ragazzine acquistano marjuana (tanto è vero che ricostruendo i fatti la procura ha poi scoperto a banda di spacciatori da cui le “adolescenti” si rifornivano).

Un giorno, come gli altri, le due ragazze si incontrano con l’uomo, passano in gelateria e quindi vanno a casa di quest’ultimo. Nessun sequestro, ovviamente, tant’è vero che durante la permanenza nella casa di Sacher  una delle ragazze si sente telefonicamente con il suo “ragazzo”.

Dopo circa un’oretta le ragazze si fanno dare un passaggio e durante il tragitto fanno una deviazione in un campo, in una zona non appartata; le ragazze in un primo momento dichiararono che l’uomo aveva deviato contro la loro volontà, salvo essere smentite da testimoni oculari che, da una vicina fermata dell’autobus, le avevano amabilmente viste chiacchierare fuori della macchina con il Sacher.

Le due ragazze uccidono quindi il pensionato (soffocamento); dichiareranno quindi di aver reagito ad un tentativo di stupro, ipotesi smontata quasi immediatamente dagli investigatori. Dopo l’omicidio le ragazze rubano l’auto e il bancomat della vittima. Dettaglio non trascurabile; una delle due ragazze ha nel suo passato una relazione con un ragazzo marocchino in carcere per estorsione perché costringeva una terza persona a fare prelievi con il bancomat sotto il ricatto di rivelarne l’omosessualità. Una testimone riferirà poi di aver visto i tre (le ragazze e il futuro morto) discutere per una questione di soldi.

Le ragazze quindi girovagano per diverse ore (senza ovviamente fare capolino da Carabinieri o Polizia); alla fine si incontrano con degli amici a cui descrivono l’accaduto come un estratto di un videogioco (GTA); i ragazzi riferiranno agli inquirenti che le ragazze sembravano calme e tranquille e non tradivano alcuna emozione. Saranno proprio i ragazzi a convincere le ragazze a costituirsi.

In sintesi, due bugiarde che estorcono denaro per fumare marijuana e che infine assassinano (premeditamene ?) un pensionato accampando il pretesto del tentativo di stupro. Quale il loro destino?

Vengono affidate ai servizi sociali e sei mesi dopo (2014) messe in libertà con una sentenza che dichiarerà il reato estinto (come il Sacher) se si comporteranno bene per 3 anni.

Titoleranno, varie testate, che le ragazze sono state “riabilitate”.  Qualcuno si spinge fino al punto di definirle vittime.

Direte voi, “saranno emerse ulteriori evidenze che portano ad altre conclusioni”. No, i fatti sono quelli sopra, schiaccianti (potete verificarli). Quello che cambia è l’interpretazione “di genere” dei fatti, il dogma della donna vittima che subisce anche le proprie azioni.

Così il recarsi per più di anno a casa di lui e spogliarsi si parafrasa,  secondo le parole di una delle assassine, in “Ci portava in camera e ci spogliava solo nei pantaloni, tutte e due insieme…”.  Non solo; secondo il rapporto del perito il fatto che la vittima (pardon, carnefice) desse denaro alle assassine (o vittime) costituiva non una subita estorsione ma una “costrizione” attuata verso le povere creature.

Un insulto non solo al diritto, ma all’intelligenza umana.

Ora provate solo a pensare se due adolescenti maschi di circa 16 anni circuissero una pensionata e per un anno in cambio di denaro elargissero favori pseudo-sessuali, per poi uccidere la pensionata e fuggire con il suo bancomat ed auto. Potreste solo immaginare un simili epilogo?

Questo è uno schifo.

E a proposito, buona Festa della Donna.