Il sito di Robert Kennedy Junior, THE DEFENDER, ha pubblicato un articolo relativo alla correlazione tra la profilassi di vaccinazione dei bambini e l’occorrenza dell’autismo e altre malattie. Al solito, ne consiglio la lettura per chi avesse familiarità con l’inglese.

L’articolo suddetto fa riferimento ad uno studio pubblicato ([1]) il 12 Giugno del 2021 e ad altri tre studi ([2],[3],[4]) pubblicati rispettivamente nel 2020, 2021 e 2017.

In breve lo studio appena pubblicato basato sul monitoraggio di circa 1500 bambini di tre istituti ha dimostrato che i bambini non vaccinati hanno un’incidenza di autismo (ed altre malattie) significativamente minore dei bambini vaccinati. Lo studio inoltre evidenzia anche una correlazione tra parto cesareo e l’incremento di alcune patologie.

Lo studio ([1]) è rigoroso ma il campione è statisticamente non molto significativo; ciò nonostante i risultati sono in linea con quelli a cui si è pervenuti nei precedenti lavori ([2],[3],[4]).

Prima di passare ad alcuni delle tabelle che documentano tali correlazioni, una necessaria premessa su alcuni termini statistici utilizzati (altrimenti potreste non comprenderne il significato):

  • OR (Odds Ratio) rappresenta la misura in cui un evento (“odd”) sia più frequente in un caso di analisi rispetto ad un caso di riferimento. Ad esempio se il caso di riferimento è “autismo in bambino non vaccinato” e il caso d’analisi è “autismo in bambino vaccinato” un OR=4 significa che la probabilità di avere un bambino autistico tra i vaccinati è 4 volte quella di averla tra i non vaccinati
  • p-value è un indicatore di correlazione statistica (il cui valore varia tra lo 0% e il 100%) e indica quanto un effetto, posto in correlazione ipotetica con una specifica causa, possa in realtà essere riconducibile anche ad altra causa. Ad esempio se io affermassi che “la probabilità di autismo tra i vaccinati è 4 volte la probabilità dei non vaccinaticon un p-value del 70% starei affermando che esistono altre cause che possono spiegare l’aumento di casi di autismo in modo molto migliore rispetto alla ipotizzata causa “vaccinazione”; viceversa se io affermassi che “la probabilità di autismo tra i vaccinati è 4 volte la probabilità dei non vaccinati“” con un p-value del 2% starei affermando che le altre cause alternative alla vaccinazione che possano spiegare la predisposizione all’autismo sono improbabili.

Ciò premesso ecco le risultanze dello studio appena pubblicato ([1]).

Vaccinati contro Non Vaccinati – Studio [1]

Per quanto riguarda l’autismo si è pervenuti ad un OR=13 con p-value=0,01%, cioè un vaccinato ha 13 volte la probabilità di diventare autistico di un non vaccinato (con elevatissimo fattore di correlazione).

Anche per le altre patologie le cose non vanno molto meglio.

Per quanto riguarda l’ADD/ADHD si è pervenuti ad un OR=12.7 con p-value=2%, cioè un vaccinato ha 12.7 volte la probabilità di avere disturbi dell’apprendimento che richiedano trattamento medico di un non vaccinato (con buon fattore di correlazione).

Per quanto riguarda i Disturbi Gastro-Intestinali si è pervenuti ad un OR=14.4 con p-value=0.01%, cioè un vaccinato ha 14.4 volte la probabilità di avere disturbi gastro-intestinali di un non vaccinato (con elevatissimo fattore di correlazione).

Per le infezioni croniche dell’apparato uditivo si è pervenuti ad un OR=22.6 con p-value=0.01%, cioè un vaccinato ha 22.6 volte la probabilità di avere infezioni croniche dell’apparato uditivo di un non vaccinato (con elevatissimo fattore di correlazione).

Anche per le allergie e l’asma si riscontrano risultati simili con OR inferiore ma con fattore di correlazione sempre elevatissimo.

Come detto in premessa, il campione di bambini esaminati nello studio ([1]) non è statisticamente significativo ma sicuramente indicativo, anche perché coerente con gli altri studi ([2],[3],[4]) che forniscono valutazioni simili almeno in termini qualitativi se non quantitativi; i bambini non vaccinati sono più sani, hanno un migliore sviluppo e ricorrono meno alle cure mediche.

Un caro saluto.