Piccola riflessione scaturente da un episodio personale. Ieri l’altro nel mio consueto giro in bicicletta mentre attraversavo il parco ho sentito dietro di me un bambino esprimersi con la frase
ecco il matto
In realtà non so se si riferisse a me, ma il pensiero mi ha attraversato la mente in virtù del fatto che indossavo la mia maglietta personalizzata (una delle tante) che invita a riflettere su cosa sta succedendo veramente.
In realtà molto probabilmente la frase era diretta a qualcun altro, magari un compagno di giochi, ma il punto è un altro.
In altri tempi, l’idea di essere appellato come “matto” o “folle” mi avrebbe suscitato irritazione, e sarei stato tentato di rivendicare la mia preparazione tecnico-scientifica, o i miei 134 punti di QI.
Oggi non più, né irritazione né orgogliosa tentazione di rivendicare il mio status intellettivo.
In effetti l’idea stessa di essere considerato folle in un contesto largamente adeguato a una “nuova normalità” fatta d’ignoranza e conformità, semplicemente mi conforta.
Un caro saluto.
Hai ragione bricius!
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