Un altro articolo d’opinione, che ritengo opportuno sottoporvi per sollecitare qualche necessaria riflessione.

Siamo a meno di un mese dalle elezioni, sempre che queste abbiano luogo, che potrebbero portare all’interno delle Istituzioni di quell’organizzazione criminale chiamata Stato, alcune voci del dissenso.

Complice la pausa estiva e i diversivi ucraini, molti hanno finito con l’attribuire a tale voto un’importanza che probabilmente non merita. Non entro nel merito se sia giusto votare oppure astenersi, ma attribuire a questa parentesi “democratica” un valore superiore quello di una semplice esibizione circense manifesta sia la stanchezza del fronte del dissenso che l’inestinguibile tendenza a cercare un cavaliere bianco che combatta la battaglia di altri per delega, in questo caso, delega elettorale.

Evidentemente è sfumata, almeno parzialmente, la misura dell’entità della posta in gioco e la lezione storica impartita dagli ultimi due anni e mezzo di vessazioni. E’ il caso quindi di ribadire quale è la posta in gioco.

E’ in atto un piano, dalle origini centenarie, da parte di una Cabala che ha a busta paga migliaia di persone in posizioni chiave, per assassinare o ridurre la fertilità di miliardi di persone, in modo subdolo, per mezzo di trattamenti terapeutici eugenetici che saranno obbligatori in una nuova normalità che non prevede iniziativa e proprietà privata, e che non prevede cittadini ma schiavi la cui vita è regolata al millimetro da occhio onnipresente chiamato Identità Digitale. Il piano è in fase attuativa grazie alla complicità di Istituzioni corrotte e consapevoli che la posta in gioco e il livello di compromissione non ammettono retromarce. Accanto a loro una pletora di Ordini e Servi dello Stato che meno consapevolmente eseguono ordini, anche i più criminali. Attorno a loro un numero imprecisato di utili idioti.

Spero ciò sia chiaro.

Ciò premesso, qualunque sia l’esito del voto, il quadro non è destinato a cambiare se non attraverso una resistenza determinata attuata attraverso l’impegno individuale.

La tendenza, che io percepisco, è invece quella di tendere a rimuovere il problema, a far finta che esso possa rientrare, e a confidare eccessivamente in formazioni politiche che non solo si siederanno (forse) al tavolo in una partita già iniziata e con carte truccate, ma che necessitano di essere costantemente pungolate perché ci sono evidenti e preoccupanti segnali di camouflage politicamente corretto del dissenso.

Non farò nomi, ma è evidente che alcune formazioni partitiche del dissenso si sono esposte solo all’ultima ora, quando il fronte del dissenso, l’avanguardia, aveva già assorbito il fuoco incrociato da ogni direzione, anche il fuoco amico. E quando lo hanno fatto, si sono guardati bene dal confondersi con i NOVAX e i complottisti, il cui stigma non risuona bene nei salotti elettorali. Mai in tali formazioni è comparso il riferimento alla ipotesi di una macchinazione in cui lo Stato abbia intenzionalmente ordito un inganno ai danni dei propri cittadini.

Ma anche nelle formazioni che più o meno dalla prima ora si sono affiancate all’avanguardia del dissenso, i segnali che arrivano non sono confortanti. Queste formazioni si sono dedicate anche all’attivismo, qualcuna da subito ha intercettato il presagio dell’Identità Digitale, tutte hanno condannato il Green Pass ed hanno denunciato gli effetti collaterali del siero. Pochissime tra esse però hanno avuto il coraggio di denunciare l’intenzionalità della nocività del siero e nessuna si è spinta a inquadrare ciò in una prospettiva eugenetica. Ciò in parte per ignoranza dell’eugenetica e dei suoi portatori d’interesse (che non a caso sono gli stessi dell’Identità Digitale e del siero), ma anche e soprattutto per mancanza di coraggio e consequenzialità, e per la voglia di allargarsi schivando il più possibile lo stigma del complottista. Tutto ciò si sta accentuando tanto più quanto ci avviciniamo alla tornata elettorale.

Nel tentativo di trovare “convergenze”, alcune formazioni si sono impreziosite di personaggi che non solo non si sono mai esposti, ma che hanno addirittura supportato la sperimentazione eugenetica ridendo in faccia ai negazionisti della scienza, irridendo i teorici del complotto. Il minimo che oggi ci si dovrebbe aspettare in questo caso sarebbero delle scuse incondizionate e il riconoscimento che i NOVAX e i complottisti avevano ragione al 100%. Perché avevano ed hanno ragione al 100%. Invece di ciò si è avuta una generica giustificazione secondo la quale non ci si può fermare a frasi e comportamenti vecchi di due anni. Questo è irricevibile.

Ma non solo questo. Recentemente una persona che stimo, appartenente ad una di tali formazioni, ha espresso la propria frustrazione per il fatto che i media cercano di squalificarlo politicamente, qualificandolo come NOVAX o complottista. Come se essere NOVAX o complottista fosse illegittimo e come se queste categorie non si fossero dimostrate nel giusto. Tagliandosi, così facendo, implicitamente il ramo su cui è adagiato, e al contempo agevolando l’abile lavoro operato dai media di regime di affrancamento delle formazioni politiche dal vero dissenso.

E sulla stessa linea, in puro politichese, li vedi attaccare il governo sulla base di rivelazioni, opportunamente rilasciate, attestanti l’efficacia di cure prima bandite, affermando che si sarebbero potute salvare vite; non si accorgono, forse, che così facendo si adagiano sulla retorica dell’errore invece che dell’atto intenzionalmente genocida.

E li vedi agitarsi sulla dialettica ucraina e sull’inefficacia e futilità delle sanzioni alla Russia, senza cogliere che tali sanzioni sono un atto deliberato, non incidentale, ai danni dei cittadini Italiani ed Europei, e che ciò fa parte della stessa partita del Covid.

E dalla retorica di una Nuova Norimberga, si è passati al desiderata di Commissioni d’Inchiesta Parlamentare.

E se fino a qualche mese fa, quantomeno occasionalmente si parlava della natura ingegnerizzata del SARS-COV-2 e dei legami tra i sieri e il comparto militare NATO, ora questi argomenti sono fuori portata del radar.

Con il complottismo ci si sporca, e i nuovi politici del dissenso pretendono di arrivare al voto (semmai ci sarà) con abiti puliti e perfettamente inamidati.

Lentamente, ma inesorabilmente, coscientemente o no, tali formazioni stanno scaricando i NOVAX e i complottisti, alla ricerca vana ed immorale di un consenso più vasto. E poi si meravigliano se qualcuno invita a non votare.

E potrei continuare.

Il mio intento non è quello di delegittimare le forze politiche del dissenso né di dissuadervi dal voto. Personalmente ho messo la mia firma per una di queste nuove liste per dare loro l’opportunità di giocarsi le proprie carte. Ma quello che mi sento di dirvi è di non pensare che il voto, comunque vada, sia un punto di arrivo o una tappa importante. E non è una questione di esito numerico; non è una questione di quantità ma di qualità.

Non smettete mai di pungolare tali formazioni alternative, non fate compromessi al ribasso, e semmai alcuni rappresentanti entrassero in Parlamento non perdonate loro nessun tentennamento o concessione alla real politics.

Nel mentre, organizzatevi a livello individuale, e se possibile comunitario, per fronteggiare il peggio.

Un caro saluto.